Mondo

Elisabetta II e gli Stati Uniti d'America

Ha incontrato 14 presidenti, riaffermando il rapporto di amicizia fra il regno e l'ex territorio coloniale. Quale sarà la politica di Carlo III verso gli USA?

  • 9 settembre 2022, 13:52
  • 23 giugno 2023, 23:09
2007-05-07T120000Z_1634564000_GM1DVFAQQTAA_RTRMADP_3_USA-QUEEN.JPG

I reali britannici e i Bush alla Casa Bianca nel 2007.

  • archivio Reuters
Di: Massimiliano Herber/Red.MM


Basterebbe l’elenco dei quattordici Presidenti incontrati per sottolineare come per la Regina che ha attraversato l’ultimo secolo di storia, il rapporto di amicizia tra Regno Unito e Stati Uniti sia stato cercato, curato, riaffermato. Il primo fu Eisenhower a Washington nell’ottobre del 1957, l’ultimo Joe Biden nel castello di Windsor il giugno del 2021, poco prima del G7. Elisabetta II ha visto tutti i presidenti americani dal Dopo Guerra, ha ospitato o è stata accolta da dodici degli ultimi tredici presidenti in carica. Nel 1951, da principessa, aveva incontrato l’allora presidente Truman, mentre da giovane monarca, nel 1957, ospite di Dwight Eisenhower aveva cenato con Herbert Hoover che aveva lasciato la Casa Bianca da ormai 24 anni. L’eccezione è un episodio degno della serie
The Crown: la reticenza di Lyndon Johnson che, invitato a Buckingham Palace, declinò e optò per invitare a Washington la principessa Margareth.

2021-04-09T000000Z_931079224_RC2DSM9ABHMC_RTRMADP_3_BRITAIN-ROYALS-PHILIP.JPG

I reali britannici con i Kennedy nel 1961.

  • archivio Reuters

Il regno di "Lilibet", come la chiamava il padre Giorgio VI, è durato poco meno di un terzo dell’intera esistenza degli Stati Uniti. Il suo primo viaggio nell’ex colonia, per sostituire il padre malato e incontrare Harry Truman, è del 1951 ma già nel 1939 Elisabetta aveva visitato gli Stati Uniti durante la prima visita ufficiale di un regnante sul suolo americano. Da sovrana, altre cinque volte Elisabetta II è andata negli USA. L’ultima visita nel 2007, ospite di George H.W. Bush. La più lunga quella del 1991 ospite di Bush padre, suo anfitrione dalla capitale fino alla Florida al Texas. Quella più western nel 1983, sulla costa ovest, ospitata nel ranch in un’uggiosissima California di Ronald Reagan che aveva ricambiato la cortesia dell’anno precedente quando, a Windsor, i due furono protagonisti di una fotografatissima passeggiata a cavallo. Nel 1976 Elisabetta presenziò ai festeggiamenti del bicentenario dell’Indipendenza americana sulla costa est, sempre accompagnata da Gerald Ford. I nerds di Buckingham Palace, infine, segnalano una precoce visita americana della poi regina. A vent'anni Elisabetta fu invitata a una festa in costume all'ambasciata americana a Londra: vi si recò vestita da cameriera edoardiana.

2019-05-28T000000Z_297286231_RC1C6D6705F0_RTRMADP_3_BRITAIN-ROYALS-USA (1).JPG

Ronald Reagan e la regina Elisabetta II nel 1982.

  • archivio Reuters

Nelle biografie e nelle memorie dei presidenti a stelle e strisce l’incontro con la Regina non può mancare. Ad Eisenhower la sovrana fece recapitare la ricetta dei pancake dopo la visita di Ike in Scozia nell’estate del 1959. Dopo una cena di gala a Buckingham Palace nel 1961, John F. Kennedy scrisse a mano a Elisabetta ringraziando per la “cordiale ospitalità” e assicurando di serbare “per sempre il ricordo di quella deliziosa serata”. Più gustosi i Betty Ford, moglie di Gerald che invitò la monarca in occasione dei 200 anni dell’indipendenza americana nel 1776. Nel suo memoir, l’allora First Lady racconta che era facile accogliere la sovrana perché sapeva con precisione quello che voleva. Sapeva che adorava gli attori americani Bob Hope e Telly Savalas e al ricevimento al Rose Garden i due furono puntualmente invitati e presenti. Ieri Bush junior ha ricordato come “il tè a Buckingham Palace in compagnia della Regina - e i suoi cani corgi - sia stato uno dei momenti più lieti della sua presidenza”. Nella sua biografia, Barack Obama racconta le infrazioni al protocollo commesse durante la sua visita al palazzo reale, ma pure come Elisabetta abbia accolto lui e Michelle “a braccia aperte, con calore, charme e humor”.

2011-05-24T120000Z_1528401630_GM1E75O1ID001_RTRMADP_3_OBAMA.JPG

Gli Obama con i reali britannici.

  • archivio Reuters

E il Principe Carlo? Nel giorno in cui l’erede viene nominato al trono è utile ricordare i numerosi viaggi ufficiali del 73enne futuro Re Carlo III, tutti improntati a una reale cordialità. L’ultima visita alla Casa Bianca dell’erede al trono è stata nel 2015, ospite di Obama; l’ultima presenza ufficiale in occasione dei funerali di George Bush sr. nel 2018. La prima invece fu nel 1985. Carlo e Diana vennero invitati a una serata di gala da Ronald e Nancy Reagan; una serata che trovò spazio su tutte le riviste e i tabloid dell’epoca per il ballo tra John Travolta e la principessa sulle note della Febbre del sabato sera davanti a 80 selezionatissimi ospiti.

Ora per Sua Altezza destinato a diventare Sua Maestà inizia tutta un’altra musica: qualche analista afferma che vista la visione più progressista, come sui cambiamenti climatici, di Carlo il rapporto della corona britannica con l’America potrebbe cambiare. L’ex colonia pare non gradire i Re troppo politici.

Le ultime notizie sulla morte della Regina Elisabetta II

Telegiornale 08.09.2022, 22:00

Ti potrebbe interessare