Nuove Tecnologie

Così Shazam ha cambiato il modo in cui interagiamo con la musica

Partito come servizio telefonico, oggi è un’app di riconoscimento delle canzoni utilizzata da milioni di persone nel mondo

  • Oggi, 09:15
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Di: Simona Rodesino

È capitato un po’ a tutti: senti una canzone in un bar, alla radio, in un negozio. Ti piace, forse l’hai già sentita o forse no, chiedi alle persone intorno a te e nessuno sembra conoscerla, ma tu vuoi scoprire il titolo e l’interprete. Allora prendi il cellulare, apri Shazam e in una manciata di secondi hai la soluzione scritta sullo schermo. L’applicazione di riconoscimento delle canzoni, per molti, ha modificato il rapporto con la fruizione della musica, un must have da avere sullo smartphone, un servizio utilizzato oggi da milioni di persone in tutto il mondo. Anche il termine “shazammare” è ormai ampiamente usato, l’app è entrata di diritto nella cultura pop. E poi, ha avuto e ha tutt’oggi un impatto significativo sull’industria musicale e anche su quella pubblicitaria. Ma come è nata e come funziona realmente quest’app che ha rivoluzionato così tante dinamiche legate alla musica?

Shazam è nato da una necessità, che ha portato a un’idea che si è poi sviluppata attraverso il tempo. Esiste dal 1999, ovvero 25 anni, ma in origine aveva un’altra forma, si trattava di un servizio telefonico. Chris Barton e Philip Inghelbrecht, due studenti dell’Università di Berkeley, decidono di dare vita a una tecnologia in grado di riconoscere una canzone semplicemente ascoltandone una parte. Visto che fanno fatica a far decollare il progetto negli Stati Uniti, si trasferiscono a Londra e nel 2002 lanciano Shazam, anche se unicamente nel Regno Unito. Il funzionamento è semplice: occorre chiamare il numero 2580, far sentire al microfono 30 secondi di un brano per poi ricevere un sms con il nome dell’interprete e il titolo della canzone. L’operazione ha senso, per quel momento storico-e, infatti, funziona -seppur in maniera limitata. È con l’arrivo dello smartphone e dell’app store che tutto cambia: l’idea iniziale si innalza a un altro livello. Nel 2008 Shazam diventa una delle prime applicazioni ad essere offerte all’interno dell’App Store e quello è un vero momento di svolta.

A questo punto il progetto conta altri due membri, Dhiraj Mukherjee e Avery Wang, che contribuiscono a sviluppare la tecnologia grazie alla quale Shazam funziona ancora oggi. Semplificando, l’app utilizza un algoritmo che mette a confronto diversi spettrogrammi delle canzoni per riuscire a identificarle.

La popolarità di Shazam cresce sempre di più tanto che nel 2017 viene acquistata da Apple per 400 milioni di dollari. Negli anni, diventa un punto di riferimento per molto utenti e, soprattutto, un generatore di nuove opportunità. La prima di queste è rappresentata dalla ricchezza di informazioni a cui abbiamo accesso: in una manciata i secondi, non solo conosciamo il nome dell’interprete e il titolo del brano ma anche etichetta, genere, hit più famose, altri album e concerti in programma dell’artista.

Shazam è diventato anche uno strumento prezioso, preziosissimo, per l’industria musicale. Perché? Intanto, fornisce dati sulle ricerche degli utenti nelle varie aree geografiche, permettendo di identificare tendenze e adattare così le strategie di marketing. Fa anche da talent scout, perché dà la possibilità alle etichette discografiche di scoprire artisti emergenti e brani che per diverse ragioni stanno guadagnando l’attenzione del pubblico. E poi, Shazam indirizza a piattaforme streaming come Spotify, Apple Music e YouTube, incrementando il traffico di utenti.

L’app può anche tracciare quale musica viene utilizzata in film, serie tv e pubblicità. L’industria pubblicitaria può così valutare la risposta del pubblico e muoversi di conseguenza.

Una marea di opportunità, se parliamo di musica. Questo è quello che è in grado di fare Shazam oggi, un’app utilizzata mensilmente da più di 300 milioni di persone a livello globale. Negli ultimi anni, Apple ha iniziato a fornire le classifiche delle canzoni più “shazammate”: la canzone più cercata di tutti i tempi è “Dance Monkey” della cantante australiana Tones and I, mentre in vetta alla classifica del 2023 compare “Calm Down” del rapper nigeriano Rema.

Le classifiche di Shazam rappresentano un’efficace mossa di marketing ma sono anche un modo per misurare l’interesse del pubblico in tempo reale riguardo le tendenze musicali e il ruolo della musica che accompagna eventi culturali di grande risonanza mediatica. Parliamo per esempio dei Mondiali di calcio, le Olimpiadi, l’Eurovision Song Contest o ancora i Grammy Awards. Insomma, il successo crescente di Shazam sta dimostrando il desiderio di un rapporto sempre più stretto e immediato con la musica.

Le modalità produttive della musica

Voi che sapete... 29.01.2024, 10:00

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