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Telegram, Durov incriminato e rilasciato su cauzione

Formalizzate le accuse di aver consentito attività criminali - Il fondatore dell’app di messaggistica chiamato a versare una cauzione di 5 milioni di euro, non potrà lasciare la Francia

  • 28 agosto, 22:19
  • 28 agosto, 23:15
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Pavel Durov, fondatore e CEO di Telegram

  • Reuters
Di: Reuters/AFP/RSI Info

Il patron di Telegram, Pavel Durov, è stato incriminato mercoledì sera dai giudici istruttori di Parigi per non aver preso provvedimenti contro la diffusione di contenuti criminali sul suo servizio di messaggistica. Un’ore di udienza, poi la decisione: il multimiliardario, fermato in Francia, è adesso in libertà condizionata, ma gli è stato vietato di lasciare il Paese. Lo ha comunicato il procuratore di Parigi, Laure Beccuau, precisando che a Durov è stata concessa la libertà condizionale dietro una cauzione di 5 milioni di euro, a fronte dell’obbligo di presentarsi due volte a settimana in una stazione di polizia e di rimanere in Francia.

Accompagnato dalla sua guardia del corpo e dal suo assistente, il 39enne miliardario di origine russa, fondatore del servizio di messaggistica Telegram, era stato arrestato sabato sera all’aeroporto di Le Bourget (a nord di Parigi) in base a un mandato francese e sottoposto a custodia cautelare.

Durov era arrivato da Baku e avrebbe dovuto trascorrere almeno la serata a Parigi, dove aveva programmato di cenare.

Secondo quanto confermato da una fonte vicina al caso a “Politico”, Pavel Durov e suo fratello Nikolai, entrambi cofondatori di Telegram nel 2013, erano oggetto di mandati emessi dalla magistratura francese da marzo nell’ambito di un’indagine preliminare.

Le indagini sono state affidate al Centro di lotta alla criminalità digitale e all’Ufficio nazionale anti-frode.

I giudici istruttori hanno incriminato Durov dopo l’interrogatorio per una serie di reati: “rifiuto di comunicare le informazioni necessarie per le intercettazioni autorizzate dalla legge”, complicità in reati e crimini organizzati sulla piattaforma (traffico di droga, reati di pedofilia, frode e riciclaggio di denaro organizzato) e “fornitura di servizi di crittologia per garantire funzioni di riservatezza senza una dichiarazione adeguata”.

Nella sua dichiarazione, la procura di Parigi ha spiegato che Telegram “compare in numerosi casi che riguardano vari reati (pedocriminalità, traffico di esseri umani, odio online)“ e che Telegram ha “quasi completamente omesso di rispondere alle richieste giudiziarie”, che erano state portate all’attenzione della procura “in particolare dall’Ufficio nazionale per i minori (Ofmin)“.

Secondo una fonte, le risposte positive di Telegram alle ordinanze dei tribunali francesi negli ultimi anni si contano sulle dita di una mano.

Secondo il procuratore, “quando sono stati consultati, altri servizi investigativi e procure francesi, nonché diversi partner di Eurojust, in particolare in Belgio, hanno condiviso la stessa osservazione”, facendo scattare l’apertura di un’indagine “sull’eventuale responsabilità penale dei gestori di questo servizio di messaggistica nella commissione di questi reati”.

L’arresto di Pavel Durov ha suscitato forti reazioni in tutto il mondo. In particolare, Durov ha ricevuto il sostegno del whistleblower americano Edward Snowden, che vive in Russia, e di Elon Musk, il boss americano di X.

A Mosca, il portavoce presidenziale russo Dmitri Peskov ha dichiarato martedì che “le accuse mosse sono molto gravi e richiedono prove altrettanto solide”, denunciando un “tentativo di intimidazione”.

Il presidente francese Emmanuel Macron aveva dichiarato lunedì che l’arresto di Durov non era “in alcun modo una decisione politica” ma “il risultato di un’indagine giudiziaria”, aggiungendo che la Francia è “impegnata nella libertà di espressione e di comunicazione”.

Il servizio di messaggistica online che Durov ha lanciato nel 2013 insieme al fratello Nikolai, su cui le comunicazioni possono essere criptate end-to-end e che ha sede a Dubai, si è posto in contrasto con le piattaforme americane, criticate per il loro sfruttamento commerciale dei dati personali. Telegram si è impegnata a non rivelare mai alcuna informazione sui propri utenti.

“Telegram rispetta le leggi europee (...), la sua azione di moderazione rientra nella norma del settore”, si è difeso Telegram sul proprio canale domenica sera, ritenendo “assurdo dire che una piattaforma o il suo capo siano responsabili degli abusi” riscontrati sulla piattaforma.

Durov si è stabilito a Dubai e ha ottenuto la nazionalità degli Emirati Arabi Uniti, seguita da quella francese nell’agosto del 2021 grazie a una rara procedura su cui Parigi rimane molto discreta.

I suoi guai giudiziari non sono limitati a questa vicenda: una fonte ha riferito mercoledì all’AFP che è stata appena aperta una seconda indagine contro Durov per “gravi violenze” contro uno dei suoi figli a Parigi, affidata all’Ufficio per i minori (Ofmin). Gli atti sarebbero stati commessi contro un figlio del miliardario franco-russo nato nel 2017, quando era a scuola a Parigi. Il ragazzo vive ora in Svizzera con la madre, che ha presentato una denuncia nella Confederazione nel 2023, accusando l’ex compagno di violenza contro uno dei suoi figli, ha proseguito la fonte.

Secondo la rivista Forbes, Durov ha una fortuna stimata di 15,5 miliardi di dollari.

Durov rilasciato

Telegiornale 28.08.2024, 20:00

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