Vaticano

Castel Gandolfo, ecco il Borgo per i “fragili” di Papa Francesco

Nelle Ville dove i Pontefici trascorrevano le vacanze estive, Bergoglio ha voluto un luogo aperto a tutti ispirato alla sua enciclica Laudato si’

  • 2 ore fa
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Di: Paolo Rodari

Nei 55 ettari della residenza di Castel Gandolfo – 35 di meravigliosi giardini e 20 di terreno agricolo e fattoria, serre ed edifici di servizio – lì dove i suoi predecessori amavano passeggiare durante le settimane di riposo estivo, Papa Francesco ha affidato al Centro di Alta Formazione Laudato si’ (CeAF-LS) l’impegno per la realizzazione di un Borgo ispirato all’enciclica sulla Casa comune e istituito tramite chirografo pontificio del 2 febbraio 2023: uno spazio aperto a tutti, senza distinzione di credo, ceto sociale, provenienza, dedicato ai visitatori che all’interno possono vivere un’esperienza immersiva, ai bambini delle scuole elementari e medie, ai giovani universitari, ad imprenditori e tecnici di impresa, ma anche a coloro che lo stesso Francesco definisce i “fragili”: migranti, donne vittime di violenza, disabili, ex detenuti, ex tossicodipendenti, persone generalmente escluse non solo dalla società e dal lavoro ma anche da percorsi di tipo formativo come quelli iniziati da qualche mese nelle Ville Pontificie, per giardinieri e manutentori del verde, realizzati in collaborazione con Percorsi di Cittadinanza, completi di una parte teorica che si svolge in aula e di una parte pratica.

Riconoscere le piante

Luca, Idris, Ahmid, Ascanio, Frank e gli altri in questa prima fase stanno imparando a riconoscere le piante, come innaffiarle, come potarle, ad utilizzare gli attrezzi e gli strumenti di lavoro da una semplice zappetta, al decespugliatore, fino ai sistemi di irrigazione, ma stanno anche imparando a lavorare assieme, a tracciare una riga tra passato e presente riprendendo in mano la propria vita.

“Il Borgo - afferma padre Fabio Baggio direttore generale del CeAF-LS - si presenta come una realtà complessa, un progetto a 360 gradi, realmente integrale, che coniuga ecologia, economia, giustizia e solidarietà, includendo l’apertura alla trascendenza e alla spiritualità. Esso vuole diventare un modello di conversione ecologica per tutti anche per coloro che non vivono un’esperienza di fede”.

Come recita l’introduzione del chirografo papale, “la cura della Casa comune è una responsabilità che assumiamo verso il nostro prossimo ed insieme un modo per riconoscere l’infinita bellezza di Dio e contemplare il mistero dell’universo. Perché in ogni persona si risvegli il desiderio di concorrere a realizzare questo dovere, con l’Enciclica Laudato si’ ho richiamato l’esempio di San Francesco che manifestò un particolare rispetto all’opera creatrice di Dio considerandola inseparabile dall’attenzione verso gli ultimi e gli abbandonati”.

Una necessaria conversione ecologica

Francesco ha ripetutamente sottolineato come il contesto mondiale attuale presenti tutta una serie di sfide riguardanti la cura della Casa comune. I molteplici campanelli di allarme che gli scienziati di tutto il mondo continuano a segnalare sono segni di un cammino sbagliato, che porta l’umanità verso orizzonti diversi da quelli voluti da Dio, orizzonti di distruzione e rovina. Il disegno divino ha come obiettivo finale il pieno sviluppo della famiglia comune nella stessa Casa comune.

C’è bisogno dunque di una vera e propria conversione ecologica, che si traduca in «nuove convinzioni, nuovi atteggiamenti e stili di vita. Tale conversione “passa necessariamente attraverso un’educazione ecologica, «una formazione delle coscienze ispirata dalla condivisione dei beni, dal rispetto della dignità di ogni persona, dalla gratuità dell’operare e del dare”.

Un Convengo sullo Sviluppo Sostenibile

Giovedì 19 settembre 2024, presso il Palazzo San Calisto, il Centro di Alta Formazione Laudato Si’ proprio di questi temi ha voluto parlare, all’interno di un Convegno intitolato “Un Rifugio nella Vigna – Borgo Laudato Si’ come modello di Sviluppo Sostenibile”. L’evento e ha visto la partecipazione di esperti internazionali in ambito di agricoltura sostenibile e viticoltura. Ad aprire i lavori padre Baggio: “La bellezza dei giardini di Villa Barberini e delle Ville Pontificie diventa lo scenario naturale per lo sviluppo di un luogo di ‘ecologia integrale’, aperto a tutte le persone di buona volontà”, dice. E ancora: “Le attività e le iniziative che si stanno realizzando si prefiggono di coniugare educazione all’ecologia integrale, economia circolare e generativa e sostenibilità ambientale. Attraverso la realizzazione del progetto del Borgo Laudato si’ intendiamo proporre un segno concreto dell’applicabilità dei principi magistralmente illustrati da Papa Francesco nell’Enciclica Laudato si’”.

Gli esperti intervenuti si sono confrontati su tre aspetti fondamentali della Sviluppo Sostenibile: sostenibilità ambientale, sostenibilità economica e sostenibilità sociale. Si è scelto di proporre un approccio concreto alla riflessione su questi aspetti, misurandoli sul modello di agricoltura sostenibile e rigenerativa che si sta realizzando a Borgo Laudato si’. Focus particolare del convegno è stato la presentazione del lavoro di ricerca, studio e messa a dimora della Vigna del Borgo Laudato Si’ e delle caratteristiche del vino, che verrà prodotto dalle uve piantate nella zona agricola delle Ville Pontificie.

La vigna rappresenta un nuovo modello di sostenibilità realizzato attraverso l’uso delle più avanzate tecnologie, una attenta riconnessione con la bio-diversità e la cura dell’ecosistema per realizzare concretamente la dimensione dell’ecologia integrale. Gli esperti incaricati dell’Università di Udine, coordinati dai professori Enrico Peterlunger e Roberto Zironi, hanno messo a dimora il vigneto “Laudato si’”, un vigneto costituito da varietà di viti di diversa origine e provenienza, capaci – nel loro insieme – di costituire un vino che simboleggia per la sua composizione una comunione nella diversità.

Questo del resto il mandato che la commissione di esperti internazionali ha ricevuto durante l’incontro con Papa Francesco accompagnata da Padre Baggio. Papa Bergoglio ha infatti sottolineato nel suo saluto ai presenti come si sia “particolarmente rallegrato del fatto che, tanto per la coltivazione quanto per la produzione agricola – e in particolare della vigna -, è previsto un ingente impiego di manodopera. Questo risponde all’intenzione concordata all’inizio di impegnarsi per il ripristino delle relazioni buone e feconde tra la famiglia umana e il creato, attraverso un lavoro che si prende cura e custodisce quanto affidatoci dal Creatore”. 

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Telegiornale 26.05.2024, 20:00

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