Alla fine del XIX secolo, l’economia argentina attira a Buenos Aires migranti di diverse culture, tra cui molti ticinesi. Alfonsina Storni, poetessa e proto-femminista, vive un’esistenza segnata da successi e avversità, culminando in suicidio, mentre Jorge Luis Borges, di poco più giovane, si forma in Europa e torna in Svizzera, dove è sepolto. Entrambi contribuiscono al tango, simbolo di un’arte migratoria, portando con loro immagini e suggestioni delle loro rispettive terre natali. Oggi, in un contesto di migrazioni e contaminazioni globali, si discute del valore dello scambio culturale e della memoria dei luoghi attraverso il tango. Alessandro De Rosa ne discute con Silvia Berselli, storica dell’architettura (e appassionata tanguera) e Martin Troncozo, cantante, chitarrista, compositore di tango.
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