A Locarno si celebra la democrazia

La città di Locarno si è raccolta domenica mattina per celebrare “una delle più grandi invenzioni dell’uomo”: la democrazia. Mentre molti forse non segnano il giorno sul calendario, per Locarno ha rappresentato un momento di riflessione e di apprendimento, soprattutto riguardo la nascita di questo sistema nel nostro Paese.

La democrazia è considerata da molti l’apice dell’evoluzione civica dell’umanità, ma non è immune alle problematiche. “La democrazia non è scontata, né è granitica; richiede una tutela incessante”, ha commentato Nicola Pini, sindaco di Locarno, riferendosi anche ai recenti scandali che hanno scosso le alte sfere delle istituzioni locali, come i casi Gobbi ed Ermani. “Si basa sulla fiducia reciproca tra governanti e governati. Trasparenza e spiegazioni chiare delle nostre scelte sono essenziali”.

La giornata è stata anche un’occasione per discutere il ruolo morale della politica, un argomento che spesso passa in secondo piano ma che è fondamentale per il mantenimento della fiducia pubblica: “Moralità e democrazia sono inseparabili. I nostri leader devono essere esemplari; giornate come queste sono vitali per rafforzare il legame tra cittadini e politici”, dice Claudio Franscella, vicesindaco di Locarno.

La discussione ha anche toccato la percezione storica della democrazia ticinese, una volta definita “feroce” da una viaggiatrice inglese nel diciannovesimo secolo. “Oggi la definirei stabile”, ha affermato il giornalista Jonas Marti, “dopo un lungo cammino fatto di tentativi e rivoluzioni, possiamo dire di avere una democrazia matura.”

Infine, è stato posto un interrogativo sulla situazione attuale dei media, tradizionali custodi della democrazia, che stanno attraversando un periodo di difficoltà. “Una stampa indebolita potrebbe realmente minacciare la nostra democrazia, trasformandoci nuovamente in sudditi piuttosto che in cittadini informati”, ha concluso Marti, e ricordando l’importanza di un’informazione libera e trasparente.