Curiosità e trend

Fichi: le curiosità che non ti aspetti

Simbolo del primo autunno e protagonisti in cucina, i fichi nella Svizzera italiana sono numerosi

  • 2 settembre, 11:30
fichi, autunno
  • Foto di Anita Austvika su Unsplash
Di: Alice Tognacci

Tra i frutti più attesi dell’anno, perché gustosi e declinabili in numerosissime ricette sia dolci che salate, ci sono sicuramente i fichi. Proveniente dall’Asia, la pianta del fico (Ficus carica) è stata poi introdotta nell'area mediterranea. È una pianta amante del caldo asciutto e molto resistente alla siccità. Vegeta nelle regioni della vite e dell'olivo, motivo per cui nel nostro territorio sono presenti diverse piante di fico, di varietà numerose quanti sono i colori della buccia.

Curiosità: il fico maschio e femmina

A proposito di piante, una curiosità che non tutti sanno è che esistono piante di fico maschio e femmina: le prime producono il polline con frutti non commestibili, mentre le seconde producono i semi contenuti nei frutti.

L’introduzione del fico in Svizzera, e in particolare nella Svizzera italiana, avvenne probabilmente grazie ai Romani. Le condizioni climatiche favorevoli e la vicinanza con l’Italia, hanno permesso a questa pianta mediterranea di prosperare. Nel corso dei secoli, il fico è diventato una parte integrante della tradizione agricola ticinese, utilizzato sia come frutto fresco che essiccato, e come ingrediente per preparazioni culinarie locali.

Un aneddoto interessante riguarda l’introduzione dei fichi nella dieta monastica in Svizzera nel Medioevo: i monaci benedettini erano noti per la loro conoscenza dell’agricoltura e potrebbero aver svolto un ruolo chiave nella coltivazione dei fichi nelle regioni meridionali della Svizzera.

Curiosità: i fichi non sono dei frutti

Pochi sanno che i fichi non sono il frutto dell’albero, bensì il fiore, anzi, più correttamente, sono delle infiorescenze carnose: una sorta di “campo di fiori” al contrario; questo tipo di fiori, infatti, non sbocciano verso l’esterno ma verso l’interno in una struttura chiamata “siconio” dove solo particolari insetti possono entrare per l’impollinazione. I fichi, infatti, sono particolari esempi in natura perché necessitano di impollinatori “specializzati” a raggiungere il ricettacolo di fiori irraggiungibili per altri. Addirittura, ogni specie di fico ha una specie esclusiva di vespa deputata a impollinare quella varietà di fico e non un’altra.

fichi verdi, albero di fico, foglie fico
  • Foto di Martin Angelov su Unsplash

Le varietà del nostro territorio

Esistono diverse varietà di fichi che si contraddistinguono per: diversa colorazione della buccia (verde chiaro, marroncino o viola-blu); diversa forma; spessore della buccia; sapore e periodo di raccolta.
Le principali categorie includono:

  • Fichi neri: hanno una buccia scura, dal viola al nero, e una polpa rosata o rossa. Questi fichi tendono a essere molto dolci e morbidi, ideali per essere consumati freschi. Esempi noti includono il ‘Fico Nero di Bourjassotte’ e il ‘Mission Fico’.

  • Fichi verdi: presentano una buccia verde o gialla e una polpa che varia dal bianco al rosa. Sono leggermente meno dolci rispetto ai fichi neri e spesso vengono utilizzati per la preparazione di marmellate o come ingrediente in piatti salati. Un esempio comune è il “Fico Adriatico”.

  • Fichi viola: Questi fichi hanno una buccia che varia dal viola chiaro al viola scuro e una polpa rossa o rosa intenso. Sono noti per il loro sapore dolce e ricco, ideale per essere consumati freschi o essiccati.

Nei nostri giardini, senza saperlo, potremmo avere varietà tra le più diverse...

Curiosità: i fichi hanno 3 stagioni

I fioroni (prodotti dalle gemme dell’anno precedente) si raccolgono a inizio estate;
i forniti (conosciuti anche come “fichi veri”) maturano da agosto a settembre;
i cratiri (o fichi tardivi) maturano in autunno.

Fico: le varietà diffuse nella Svizzera italiana

Nelle nostre zone, le varietà di fichi coltivate sono spesso quelle che possono resistere meglio al clima leggermente più rigido rispetto alle regioni mediterranee. Le varietà più comuni includono il “fico nero di Bourjassotte” e il “fico fiorone”, che si distinguono per la loro dolcezza e la loro capacità di adattarsi al clima locale. Ci sono, però, molte altre varietà che possiamo trovare nei nostri giardini...

Il fico “dala gota”

Per esempio, nel mendrisiotto, una antica varietà notevolmente diffusa è il “fico dala gota” la cui caratteristica è quella di fare la “goccia” sul fondo quando è a piena maturazione.
I frutti si presentano medio-piccoli, di colore verde con striature violacee e la buccia è rugosa.
Si raccoglie a settembre.

Il fico “Silvio”

Non è raro trovare anche il fico nero, detto “Silvio”, piccolo e molto simile a quello “dala gota”, ma con la buccia scura. I frutti si presentano medio-grandi, la polpa, di un rosso molto acceso, è molto dolce e succosa. Seppur preferisce climi caldi e aridi, cresce bene anche alle nostre latitudini, vantando una buona resistenza alle malattie.

Il fico “Gentile”

Un’altra cultivar è quella del fico “Gentile”, dalla buccia spessa e di colore verde, di grandezza media, che si raccoglie da metà a fine settembre. Questa produce raccolti notevolmente abbondanti. Sebbene sia una varietà unifera, che fruttifica una volta all’anno, può diventare bifera (producendo due raccolti l’anno) se viene impollinata dall’insetto Blastophaga grossorum.

Il fico “Marseille”

Di origine francese, di colore giallo-verde, molto piccolo ed estremamente dolce, adatto all’essicazione. La pianta di fico Marseille è bifera, capace di produrre due raccolti l’anno, il che la rende estremamente produttiva e versatile. Un’altra qualità notevole di questa varietà è la sua resistenza al freddo, caratteristica che la rende adatta anche a climi più freschi rispetto ad altre varietà di fichi. È particolarmente ideale per le confetture.

Il fico “Pastilière”

Il fico Pastilière, invece, è quello con la buccia viola, poco dolce e poco saporito. Originario del sud della Francia, vanta un’ottima resistenza al freddo e alle malattie rendendola una scelta popolare sia per i frutteti domestici che per i vivaisti commerciali. Questa varietà è unifera, producendo una sola raccolta all’anno, generalmente tra agosto e settembre.

Curiosità: la buccia non va cestinata

La buccia dei fichi si può mangiare, basta lavare bene i frutti e togliere il picciolo.
Gli antichi zuccheravano le bucce dei fichi e le essiccavano per farne dei deliziosi dolcetti.
La buccia è anche ricca di pectina (un addensante naturale), quindi molto utile per fare le confetture!

Il fico

Il gioco del Luca 16.09.2023, 17:00

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